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Testimonianze: Don Valerio Baresi

Valerio Baresi (IT)

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Relazione per le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana Gennaio 2014

 

Don Valerio Baresi, sdb

Abbiamo nella mente e nel cuore la Strenna di questo nuovo anno: «Da mihi animas, cetera tolle». Attingiamo all’esperienza spirituale di Don Bosco, per camminare nella santità secondo la nostra specifica vocazione “La gloria di Dio e la salvezza delle anime”.

La sintesi della mia testimonianza è proprio nelle parole ”gloria di Dio” e “santità”! Obiettivo generale del progetto Missionario Sacro Cuore è “dare vita” a una comunità ecclesiale dal forte carattere giovanile, che viva in pienezza la propria missione educativa ed evangelizzatrice condividendo, con le povertà che intercetta, un’esperienza di Risurrezione.
Desideriamo camminare nella santità come cristiani/consacrati/salesiani e far vivere ai giovani che raggiungiamo, una graduale ma intensa esperienza di Risurrezione e di Chiesa, per vivere una misura alta di vita cristiana, santa. Buoni Cristiani, Onesti cittadini, abitatori del Cielo!
In modo particolare i nostri destinatari principali sono i giovani tra 16 e 30 anni, italiani e immigrati, e tra questi, specialmente i rifugiati. Desideriamo ardentemente che tutti, tutti incontrino Gesù!

Il 1° settembre 2008 sorge la Circoscrizione ICC (Italia Centro). Vivendo al S. Cuore, proprio nel Centro di Roma, accanto alla Stazione Termini, ci rendiamo conto che la nostra opera occupa lo spazio più ‘centrale’ della Capitale. Sentiamo che Don Bosco aveva provvidenzialmente intuito che proprio qui doveva pulsare il ‘cuore’ della nostra Ispettoria, in piena sintonia col Cuore misericordioso di Gesù. Eppure all’inizio, non sappiamo cosa fare. La Basilica, appena restaurata, appare purtroppo vuota di giovani, anche se in passato, a centinaia avevano occupato tutti gli spazi dell’Opera: centinaia gli artigianelli ai tempi di Don Rua; migliaia i ragazzi accolti e seguiti negli anni successivi attraverso la Scuola, l’Oratorio, il Centro Minori…
Ma la scelta di spostare la scuola al Pio XI e il Centro Minori al Borgo Ragazzi Don Bosco; di indirizzare i ragazzi negli altri Oratori salesiani di Roma, chiudendo quello del S. Cuore e i lavori edili per la ristrutturazione della Basilica, lasciano in Casa solamente ospiti, convegnisti e gente di passaggio. Ciò che salta di più all’occhio, sono i “troller” degli ospiti e i veicoli parcheggiati in cortile.
Abbiamo il grande desiderio di ripopolare il S. Cuore di giovani: come vuole Don Bosco!

Negli ultimi mesi del 2008 bussano alla nostra porta tre Missionarie di Cristo Risorto; un piccolo Istituto, sorto nell’ambito della Spiritualità Salesiana, in America Latina. Presenti già a Roma da più di 10 anni, cercano un posto che permetta loro di lavorare più direttamente con i giovani.
Grazie ad un incontro, che si è rivelato provvidenziale, tra uno dei Superiori dei Salesiani e la loro Coordinatrice Generale, vengono indirizzate al S. Cuore. Nel parlare con loro, ci rendiamo conto che abbiamo gli stessi ideali: Gesù al centro della nostra vita, evangelizzare i giovani, soprattutto i più poveri, raggiungendoli nelle loro realtà e restituendo la stima e la dignità spesso perdute, diffondere gioia.
Cominciamo a pregare insieme e a domandarci cosa ci stia chiedendo il Signore.
Pochi giorni dopo, si aggiunge una giovane famiglia con tre figli piccoli: esprime la stessa ricerca di spiritualità giovanile, di fraternità e di condivisione, di valorizzazione della vocazione matrimoniale e della famiglia, offerta alla Chiesa e al mondo nel servizio gratuito. Proviene dall’esperienza, non lontana nel tempo, di Don Alfano, proprio al Centro Minori del S. Cuore. Sentiamo che il Signore ci sta chiedendo qualcosa di speciale, nell’unire in un’unica esperienza di Chiesa: vita consacrata maschile e femminile, famiglie e giovani, nello spirito di Don Bosco.
Sistemati in maniera dignitosa ma semplice i locali dell’ultimo piano dietro l’abside della Basilica (proprio dove c’era il Centro Minori) nel giorno di Pasqua 2009 accogliamo con gioia le Missionarie di Cristo Risorto in “casa loro”, dentro la nostra Opera.
Dopo un anno d’intensa preghiera e di settimanale confronto (pregare insieme e pensare insieme!) sulle situazioni di povertà di tanti giovani Rifugiati; sulla ricerca di senso di altri giovani universitari a Roma; sui possibili obiettivi della nostra presenza al S. Cuore, sollecitati anche dall’invito pressante del Rettor Maggiore di rendere evidente il nostro Carisma Salesiano, e di non ripetere atteggiamenti scontati, ma di osare nuove esperienze, attenti alle esigenze dei giovani e sensibili alla nuova evangelizzazione, cominciamo a redigere il testo del Progetto Missionario S. Cuore.

Intanto la nostra casa comincia ad essere abitata da diversi giovani che sono attratti dal servizio ai poveri (in quel periodo si allestiva la cena ogni Sabato per i poveri senza dimora alla Stazione Tiburtina; continuava il volontariato degli universitari al Policlinico Umberto I; cominciavano ad avviarsi delle attività di servizio ai rifugiati come la scuola d’italiano, e a organizzarsi degli spazi aggregativi come le gite che volevano essere degli spazi di incontro tra i giovani italiani e i giovani rifugiati in un arricchimento mutuo e interscambio tra coetanei di diversi Paesi) e dalla preghiera costante: ogni giovedì sera dalle 20.30 alle 22.00 appuntamento nel coro della Basilica per l’Adorazione Eucaristica preceduta dalla Lectio sul Vangelo Domenicale). Qualche ritiro spirituale permette di coinvolgere profondamente diversi giovani, in cammini formativi più sistematici.
Inoltre alcune iniziative coinvolgono poco alla volta numerosi giovani, inizialmente estranei ai percorsi di fede: la scuola di Spagnolo, le serate di fraternità, la festa delle matricole, il pellegrinaggio degli Universitari ad Assisi, il coinvolgimento nelle iniziative regionali del Movimento Giovanile Salesiano…
Cominciamo a strutturare i percorsi formativi.
Primo passo: “Gli incontri con Gesù”, nove incontri settimanali d’iniziazione cristiana (l’amore di Dio Padre, la Signoria di Gesù, la Parola di Dio, i Sacramenti, la preghiera…) e un ritiro di tre giorni al termine.
Il percorso continua con incontri settimanali, dove si approfondisce la dimensione cristiana come Figli di Dio, Discepoli e Apostoli. Oltre all’impegno di curare in modo efficace i contenuti da annunciare, emerge il desiderio nostro e dei giovani di presentarci sempre uniti SDB e MCR. Ci rendiamo conto che la vita consacrata maschile e femminile, la presenza di famiglie e di giovani, esprime una vera e bella esperienza di Chiesa.
Posso affermare che l’aspetto che ha permesso di generare più frutti è senz’altro la comunione. Una scelta che non ci consente di avere serate libere: siamo praticamente sempre presenti ‘insieme’ a tutti gli impegni. Questo permette di sperimentare il senso più profondo del nostro essere Comunità Educativa Pastorale, vera Chiesa.

Oggi avviamo ogni quadrimestre nuovi “Incontri con Gesù” con una ventina di giovani che provengono da diverse zone della Città; abbiamo una Comunità Giovani articolata in tre gruppi divisi per età: 20-25; 26-30; over 30 che s’incontrano settimanalmente.
Ogni Giovedì dalle 20.30 alle 22.00 viviamo la lectio e l’Adorazione eucaristica; offriamo percorsi formativi di educazione all’amore, “Creati per amare”, per single e fidanzati che non hanno fissato la data di Matrimonio; esiste un percorso di formazione e approfondimento sulla Dottrina Sociale della Chiesa; coinvolgiamo nel servizio ai rifugiati molti giovani che non solo donano tempo ed energie, ma si rendono conto di ricevere molto dai loro coetanei che hanno dovuto fuggire da violenze, guerre, torture, ingiustizie affrontando esperienze inaudite per cercare vita; permettiamo ad altri giovani di accostare persone senza dimora scoprendo nella carità (“La Banca dei talenti” cena alla Stazione Termini tutti i Venerdì e “Piazza Grande” pomeriggio di fraternità all’Oratorio tutti i Giovedì) la possibilità di affermare la stupenda dignità di ogni persona umana, riconosciuta figlia di Dio e desiderosa di essere compresa nella sua dignità dentro la nostra casa. C’è anche un bel gruppo di giovani che due volte la settimana va al Policlinico ‘Umberto I’ a visitare i malati. Alcuni giovani sono Catechisti, altri Animatori all’Oratorio. Con i giovani raggiungiamo ‘porta a porta’ le famiglie della Parrocchia, con un dono natalizio e nella Benedizione delle case.
Non mancano i momenti di fraternità/aggregazione e di festa: cene, gite, domeniche trascorse insieme in montagna o in un parco di Roma, cineforum, tornei sportivi, feste con l’intera Comunità Parrocchiale, serate etniche… dove la gioia di riconoscerci fratelli al di là di ogni cultura, colore della pelle, lingua, disponibilità economica, fa assaporare la bellezza della vita e apre alla riconoscenza.
Abbiamo colto come benedizione e conferma del cammino avviato, sia i percorsi di fede di alcuni fratelli (musulmani, buddisti, atei…) che hanno chiesto il Battesimo o l’inserimento nella piena comunione della Chiesa Cattolica (copti, ortodossi e evangelici). Ma anche le vocazioni sbocciate nella Comunità (2 SDB, 1 FMA, 1 Postulante MCR, 1 Postulante Clarissa, 1 Religiosa dell’Immacolata, 1 domenicano, 1 seminarista, 6 Giovani Salesiani Cooperatori, diverse coppie di fidanzati sorte in seno alla Comunità giovani e aperte al servizio ai poveri e alla missionarietà).
Alcuni di questi giovani hanno chiesto di far parte di una comunità di vita, cioè abitare la nostra ‘casa’ come propria, condividendo con i religiosi (SDB e MCR) la preghiera quotidiana e le responsabilità della missione, in modo adeguato al loro stato di vita e ai loro impegni. In questo momento sono otto (cinque ragazze e tre ragazzi). La loro vita in casa è affiancata da un/una assistente spirituale che li accompagna in questa esperienza per una sintesi feconda tra fede, vita e cultura, e favorisce alcuni momenti significativi di fraternità e condivisione tra giovani e religiosi.
È proprio questo “stare insieme” con i giovani che ci è parso l’aspetto più significativo e potente del carisma salesiano. Tutte le volte che riusciamo a “vivere insieme” ai giovani (ritiri, campi formativi, convivenze…) ci rendiamo conto di quanto l’azione educativa sia più efficace. Per questo abbiamo cercato con forza e offerto ai giovani, questa opportunità, per gustare il fascino di una comunione di vita che metta al centro Gesù.La gioia grande di questi giorni è l’attesa di Papa Francesco in casa nostra: Domenica 19 Gennaio viene a condividere con noi il pomeriggio. Incontro con i poveri senza dimora, con i Rifugiati e i Volontari che li accompagnano, con le famiglie, con i ragazzi dell’Oratorio, i malati e i disabili e la gente della Parrocchia. Ma incontrerà soprattutto i giovani che nel “Sacro Cuore” hanno trovato una “casa” che accoglie e offre la possibilità di vivere una significativa esperienza di Risurrezione, in modo da lanciarli nella vita come veri discepoli di Gesù e missionari del Vangelo. Ed è subito Gioia!